L’Università di Medicina Veterinaria di Budapest ha ospitato con successo il workshop “Latest Progress in Biosecurity: Farm to Fork”, un evento dinamico e interattivo nell’ambito del progetto HE-farm (Horizon Europe), coordinato dall’Università di Alcalà. L’incontro, organizzato in modalità ibrida e disponibile in registrazione online, ha messo in evidenza le ultime ricerche e innovazioni nel campo della biosicurezza applicata alla produzione zootecnica.
Partendo dal dato che tre patogeni su quattro sono trasmissibili all’uomo, il workshop ha riunito ricercatori di rilievo, professionisti e rappresentanti del settore provenienti da tutta Europa, creando un’importante occasione di confronto e collaborazione.
Uno dei momenti salienti dell’evento è stata la presentazione dal vivo di apparecchiature innovative per il campionamento, il monitoraggio e la decontaminazione, come il sistema Counterfog, che ha illustrato metodi avanzati per migliorare gli standard di biosicurezza lungo tutta la filiera, “dalla fattoria alla tavola”.
Un nuovo approccio alla biosicurezza
All’interno del progetto di ricerca e innovazione HE-farm, particolare attenzione è stata dedicata a una metodologia innovativa per la fase di decontaminazione. Diversamente dalla biosicurezza tradizionale, basata principalmente sul rispetto delle procedure operative standard, il progetto propone un approccio quantitativo. Questo prevede la valutazione dei vettori di trasmissione dei patogeni e la probabilità di contaminazione, con l’obiettivo di ottimizzare le strategie di prevenzione e contenimento.
L’ambizione del consorzio HE-farm è ora quella di standardizzare le procedure di biosicurezza emerse durante il workshop di Budapest, rendendole applicabili in maniera semplice ed efficace su scala europea.
Una visione condivisa
Il workshop ha rappresentato un’importante tappa per il progetto HE-farm, promuovendo lo scambio di conoscenze e fornendo strumenti pratici per affrontare le sfide attuali e future nel campo della biosicurezza. Gli organizzatori hanno sottolineato l’importanza di creare una rete collaborativa tra accademia, industria e operatori del settore per garantire la salute degli animali, degli esseri umani e dell’ambiente, rafforzando così il concetto di “One Health”.