?La Commissione ha lanciato lo scorso 1° dicembre il secondo bando dell’Innovation Fund, uno dei più grandi programmi al mondo per la dimostrazione di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio. Il Fondo per l’innovazione finanzia tecnologie innovative per le energie rinnovabili, le industrie ad alta intensità energetica, l’immagazzinamento dell’energia e la cattura, l’uso e lo stoccaggio del carbonio. Fornisce un impulso alla ripresa verde creando posti di lavoro a livello locale, aprendo la strada alla neutralità climatica e rafforzando la leadership tecnologica europea su scala globale.

La ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova ha firmato il bando che mette a disposizione 4 milioni di euro finanziare progetti di ricerca in materia di agricoltura biologica.

Dopo i 5 milioni di euro per la diffusione degli alimenti biologici nelle mense scolastiche, il Ministero delle Politiche agricole sblocca 4 milioni di euro per progetti di ricerca e innovazione nel campo dell’agricoltura biologica.

“Un settore sempre alla ricerca di strategie tecnico-agronomiche innovative per rispondere alle problematiche che i produttori si trovano quotidianamente ad affrontare”, sviluppando soluzioni che in alcuni casi si diffondono poi all’intero settore, ha commentato la ministra Bellanova annunciando la firma del bando.

L’obiettivo dell’avviso è “dare continuità questo percorso dinamico di miglioramento e innovazione”, che deve tradursi “in soluzioni operative testate in campi reali e non solo nei siti di ricerca e sperimentazione”. Per questo – ha sottolineato la ministra – “uno dei requisiti obbligatori del bando è la partecipazione effettiva di aziende biologiche e biodinamiche”.

Cosa finanzia il bando per la ricerca sull’agricoltura biologica

Il bando Mipaaf finanzia progetti che possano contribuire al miglioramento delle produzioni biologiche, all’innovazione dei processi produttivi delle imprese, al trasferimento tecnologico ed alla fruizione e alla diffusione dei risultati della ricerca.

I progetti, di durata non superiore a 36 mesi, dovranno riferirsi ad una delle sette aree di ricerca individuate dall’avviso:

·        Miglioramento genetico in agricoltura biologica,

·        Riduzione degli input esterni nella produzione biologica,

·        Trasformazione dei prodotti biologici,

·        Florovivaismo biologico,

·        Piante officinali biologiche e piante aromatiche biologiche,

·        L’agroecologia nell’azienda biologica,

·        Meccanizzazione.

I soggetti proponenti dei progetti potranno essere i Dipartimenti, gli Istituti Universitari, gli Enti pubblici di ricerca, i Consorzi interuniversitari e gli Enti privati che hanno tra gli scopi istituzionali e statutari la ricerca e la sperimentazione e che non perseguono scopo di lucro.

A caratterizzare le proposte dovrà essere però l’adozione di un approccio di tipo “multi-attoriale”, che passi per il coinvolgimento delle aziende biologiche e biodinamiche, con particolare attenzione per quelle ubicate nelle isole, in territori montani e nei biodistretti, ma anche per le imprese facenti capo a giovani agricoltori. 

Le aziende agricole – che dovranno essere coinvolte sin dalla fase della predisposizione della proposta progettuale – non dovranno avere ricevuto, negli ultimi due anni, alcun provvedimento sanzionatorio o di non conformità. Inoltre, costituirà un elemento premiante la partecipazione delle scuole superiori ad indirizzo agrario alle fasi sperimentali del progetto.

Ogni progetto potrà essere finanziato con un contributo massimo di 300mila euro.

I termini e le modalità per la presentazione delle domande sono descritti nell’avviso pubblico, che sarà pubblicato a breve sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sul sito internet del Mipaaf e del SINAB. Sugli stessi siti web saranno pubblicate anche le graduatorie e tutte le informazioni relative allo svolgimento di ciascun progetto di ricerca.